Nuove leve – i fisioterapisti di domani
La legge lo vuole, Physioswiss lo raccomanda: stiamo parlando dell’apprendimento permanente. Caroline Bavaud, responsabile Sviluppo della professione di Physioswiss, ci spiega perché è tanto importante e come Physioswiss può aiutare a restare al passo.
Intervista e foto: Fabienne Reinhard
Caroline Bavaud: Raccomandiamo a tutti i fisioterapisti di aggiornarsi regolarmente. L’apprendimento permanente è infatti indispensabile per continuare a svolgere la propria professione con competenza. Oltre all’offerta formativa delle università e scuole universitarie professionali e degli istituti privati, anche Physioswiss propone svariate opportunità di perfezionamento, contribuendo così a garantire la qualità nella fisioterapia.
Le nostre associazioni cantonali e regionali hanno ottimi corsi specialistici e Physioswiss li integra con corsi su temi imprenditoriali. Molto apprezzati sono, ad esempio, i corsi «Questioni fondamentali sul libero esercizio» e «Corretta applicazione delle tariffe». Inoltre offriamo ai nostri membri un sostegno finanziario per formarsi come moderatori di circoli di qualità.
Ne esistono parecchie (ride). Oltre ai circoli di qualità riconosciuti da Physioswiss, ai corsi specialistici, alle offerte formative di livello universitario, ai congressi e ai simposi, un’altra valida opzione è rappresentata dall’autoapprendimento, purché verta su contenuti rilevanti e direttamente collegati alla fisioterapia (vedi riquadro).
Bisogna dedicare alla formazione continua e all’aggiornamento almeno sei giornate l’anno. Una giornata di formazione corrisponde a sei ore e viene presa in considerazione la media nell’arco di tre anni. Che si tratti di un corso specialistico o di un percorso accademico, lasciamo che siano i fisioterapisti a scegliere. Inoltre è importante tenere presente che due di quei sei giorni possono essere conteggiati come autoapprendimento.
– Circoli di qualità riconosciuti da Physioswiss
– Corsi delle scuole universitarie e offerte formative di livello universitario che prevedono il conseguimento di un certificato
– Partecipazione a congressi e simposi nazionali e internazionali
– Corsi specialistici
– Corsi in modalità e-learning di Physiopedia o di altri operatori
– Autoapprendimento
*Lista non esaustiva
Ad esempio la lettura di riviste specializzate o di pubblicazioni scientifiche e settoriali recenti.
Redigendo una sintesi delle pubblicazione lette o documentando in modo dettagliato l’autoapprendimento – con data, ora, durata e contenuti trattati.
Assolutamente sì! Un grande vantaggio di Physiopedia Plus è che tutto ciò che è stato appreso viene registrato direttamente sulla dashboard – quindi non occorre documentare in altro modo il tempo dedicato all’autoapprendimento. I corsi che si concludono con il conseguimento di un certificato, però, non vanno conteggiati come autoapprendimento, bensì concorrono al computo degli altri quattro giorni di formazione continua. Physiopedia offre oltre 400 corsi specialistici, articoli scientificamente fondati, webinar interattivi e percorsi didattici su misura. Così tutti possono trovare qualcosa di adatto nell’ambito specialistico desiderato.
I fisioterapisti possono conteggiare anche la partecipazione al congresso. L’evento prevede interessanti sessioni plenarie, ad esempio su temi quali «Professionisti in evoluzione – i fisioterapisti sono pronti per il futuro?» o «Guidelines – Benedizione o condanna?». Inoltre viene data la possibilità di presentare i propri lavori nel campo della ricerca, della pratica o della formazione.
No, tuttavia spesso si fanno carico di una parte dei costi e/o mettono a disposizione dei collaboratori ore da dedicare alla formazione. Alcune aziende organizzano anche corsi di perfezionamento interni.
Chi non continua a formarsi contravviene a un obbligo di legge. La vigilanza spetta ai Cantoni, i quali designano un’autorità incaricata di controllare i professionisti della sanità che operano sotto la propria responsabilità professionale. Tale autorità si assicura che vengano rispettati gli obblighi professionali e in caso di violazioni può adottare provvedimenti. Nel peggiore dei casi si può arrivare alla revoca dell’autorizzazione all’esercizio della professione.
In linea generale, quanto raccomandato da Physioswiss in materia di formazione continua si riferisce ai fisioterapisti attivi. Chi ha temporaneamente sospeso l’esercizio della professione – ad esempio perché in maternità – durante quel periodo è esente dall’obbligo di formazione continua. La responsabilità ultima della qualità delle terapie praticate in uno studio ricade sul datore di lavoro. Pertanto quest’ultimo può prevedere che, prima di tornare al lavoro, si seguano determinati corsi o un’attività di inserimento intensiva. Diverso è l’ingresso nella libera professione o il passaggio alla posizione di fisioterapista responsabile dopo una lunga pausa lavorativa: in questo caso, prima di conferire l’autorizzazione all’esercizio della professione il Cantone può imporre delle condizioni sulla base di determinati requisiti di legge. I requisiti minimi per l’esercizio della professione sono sanciti dell’art. 12 della Legge sulle professioni sanitarie.
Che domanda difficile! Ogni corso che ho seguito ha un suo valore, perché è stato appositamente scelto per colmare qualche lacuna nella mia attività lavorativa quotidiana. Quindi risponderei che ciascun corso è stato valido, utile e importante – perché mi ha consentito di crescere professionalmente.